Bene il progetto pilota per reperire manodopera in agricoltura, in collaborazione con Agri.bi e Veneto Lavoro
Categoria: News Fai | 07-04-2020
In seguito all’emergenza causata dal Covid 19 assume ancora più rilevanza l’avvio dell’importante progetto di Agri.bi, l’ente bilaterale veronese per l’agricoltura di cui fanno parte anche le sigle sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, di un portale telematico per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura.
Un progetto, questo, che assume ancora più importanza alla luce dell’emergenza sanitaria che sta vivendo l’Italia; un’emergenza che ha messo in evidenza le peculiarità del sistema agricolo italiano e soprattutto del Veneto e della provincia di Verona, in cui la maggior parte della manodopera utilizzata è di provenienza comunitaria ed extracomunitaria; lavoratrici e lavoratori che, seppure in alcuni casi già in possesso di un contratto di lavoro, a causa della chiusura delle frontiere, non sono riusciti più a raggiungere l’Italia dopo essere tornati nei loro Paesi d’origine durante l’inverno.
Questo rischia di dar luogo ad un paradosso tutto italiano, in cui abbiamo aziende che chiudono, lavoratori in cassa integrazione, un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali da un lato, e dall’altro un settore a cui viene richiesto uno sforzo massimo per garantire l’alimentazione delle famiglie e la possibilità per le aziende stesse di restare competitive sul mercato dell’export.
“In questa situazione il portale di Agri.Bi, realizzato con la collaborazione di Veneto Lavoro, garantisce la flessibilità di cui il settore ha bisogno” come dichiara il Segretario Generale della Fai di Verona Giampaolo Veghini “incrociando le domande delle aziende con i curricula delle lavoratrici e lavoratori che si trovano ad affrontare una delle crisi più difficili dal dopoguerra ad oggi, tuttavia senza derogare alle tutele in tema di retribuzione e sicurezza, che un ritorno dei voucher, come suggerito da qualche voce, avrebbe significato. Uno strumento ancora più importante e concreto oggi nella lotta al caporalato, piaga che trova ancora troppo spazio in questo Paese, e che in una tale situazione di emergenza rischierebbe di espandersi ulteriormente, per il tramite di infiltrazioni malavitose”. “Uno strumento” continua il Segretario della Fai scaligera “utile anche a tutti i lavoratori del comparto turistico che a seguito dell’emergenza sanitaria sono rimasti senza lavoro.”